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La riscossione di tasse e multe non pagate cambia passo. Più spazio alle possibilità di recupero del credito anche dopo la restituzione all’ente che ha emesso l’atto di contestazione, con un’apertura anche alla possibilità delle cartolarizzazioni. Velocizzazione delle procedure con il progressivo abbandono del ruolo e della cartella per l’estensione dell’area di applicazione dell’accertamento esecutivo. Ma attenzione ai contribuenti in difficoltà con l’allungamento dei piani di dilazione fino a 120 rate mensili (dieci anni) secondo un meccanismo binario, con una progressione differente tra chi semplicemente dichiara e chi, invece, dimostra lo stato di obiettiva difficoltà economico-finanziaria. Arriva poi anche un intervento sulle condizioni che legittimano l’impugnazione dell’estratto di ruolo o della cartella, in caso di notifica ritenuta non valida da parte del contribuente. Alle ipotesi tassative previste si aggiungono le procedure in atto in base al codice della crisi, le operazioni di finanziamento da parte dei soggetti autorizzati e la cessione d’azienda. È il quadro che emerge dal decreto delegato di riforma della riscossione approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri.

Il magazzino

L’obiettivo della riforma è arrivare a una progressiva riduzione del magazzino di agenzia delle Entrate riscossione (Ader) che a fine 2023 contava 1.206,6 miliardi di euro ed evitare che nel futuro si accumulino e stratifichino crediti non più (o almeno difficilmente) recuperabili. Per questo dai carichi affidati dal 1° gennaio 2025 scatterà un contatore di cinque anni, dopo i quali scatterà il discarico automatico degli importi attribuiti dagli enti creditori all’agente della riscossione. Ma vengono previste delle ipotesi in cui il discarico, ossia la riconsegna anticipata, può essere chiesta o dall’agente della riscossione o dall’ente creditore. Nel primo caso, sono necessari la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale, l’assenza di beni suscettibili di poter essere aggrediti, l’assenza di nuovi beni rispetto a quelli per cui, nel biennio precedente, le attività di recupero sono state concluse con esito parzialmente o totalmente infruttuoso.

Gli enti creditori potranno, invece, procedere al discarico anticipato dopo ventiquattro mesi dalla presa in carico per i crediti già affidati quando entrerà in vigore il decreto delegato e tra i 24 e i 30 mesi per i crediti che saranno affidati dopo l’entrata in vigore (giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale).

Il riaffidamento

Nel secondo tempo delle operazioni di recupero, dopo il tentativo non andato a buon fine con agenzia delle Entrate Riscossione, la riscossione potrà essere gestita direttamente dall’ente creditore, riaffidata ad Ader, riaffidata attraverso gara pubblica a un soggetto privato iscritto nell’albo dei riscossori o gestita sempre dall’ente creditore con il trasferimento del rischio a soggetti privati. In questo caso entra in gioco anche l’ipotesi di cartolarizzazioni. In questo caso, di fatto, scatterà un trasferimento del rischio a titolo oneroso a soggetti privati specializzati passando da una gara di appalto pubblica. Andranno comunque garantite una serie di paletti, come le tutele previste e l’indicazione già in sede di gara dei delegati alla riscossione che devono essere iscritti all’apposito albo da almeno cinque anni.

Le dilazioni

L’altro asse portante del decreto è la conferma dell’allungamento dei piani di dilazione. In pratica l’agente della riscossione potrà concedere una dilazione per debiti inferiori o pari a 120mila euro su semplice richiesta del contribuente, fino a 84 rate mensili per le richieste presentate nel 2025 e 2026, a 96 per le richieste nel 2027 e 2028, a 108 per le richieste dal 2029. Se, invece, il contribuente documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà (con Isee o con l’indice di liquidità), la dilazione potrà essere di 120 rate per somme oltre 120mila euro, indipendentemente dalla data di presentazione; mentre per le somme fino a 120mila euro, da 85 a 120 rate mensili per le richieste nel 2025 e 2026, da 97 a 120 rate mensili per le richieste nel 2027 e 2028, da 109 a 120 rate mensili per le richieste dal 2029.

 

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