Un mercato ampiamente scalabile, quello del turismo indiano in Italia, come appare dal white paper Tourism and luxury shopping: will India be the leading nationality of the future?, presentato oggi a Milano e redatto a cura di Indian Chamber of Commerce in Italy, Sea Milan Airports, Fidenza Village, Global Blue e Lybra Tech.
All’incontro è intervenuta Ivana Jelinic, ad di Enit, che ha ricordato come l’India rappresenti un mercato fortemente attenzionato sia dall’ente sia dal ministero del Turismo per la sua forte potenzialità e come siano in corso relazioni per lo sviluppo di opportunità in abito cinematografico aventi come set l’Italia.
“I viaggiatori indiani amano l’Italia, la sua cultura, le bellezze e anche lo shopping – dice il viceconsole Shri Shyam Kumar Saha – . L’1,46% del totale degli acquisti Tax Free in Italia è indiano, in crescita negli anni L’India è nella top 10 delle nazionalità “others” per lo shopping e lo scontrino medio degli acquirenti indiani durante la Milano Design Week 2024 è stato di 889 euro”.
“La ricerca – ha anticipato Luciano Pettoello Mantovani, Secretary General Indian Chamber of Commerce in Italy – fotografa il customer behaviour e il profilo del turista indiano nel nostro Paese, il suo comportamento d’acquisto e le sue preferenze di soggiorno, fornendo un’analisi inedita su una nazionalità promettente – anche se a oggi con una numerica relativamente bassa – in termini di turismo e di shopping. Nel 2023 si è raggiunto un picco nel numero di visitatori, continuato con l’inizio del 2024 (+29% nelle ricerche di pernottamento tra gennaio e aprile rispetto all’anno precedente)”.
Primavera ed estate
“Dal 2009 al 2019 – spiega Fulvio Giannetti, ceo di Lybra Tech – c’è stato un incremento in termini assoluti, passando da 160mila a quasi 600mila turisti. Le presenze sono poi ripartite nel 2022, raggiungendo quota 300mila e negli anni successivi abbiamo continuato a vedere questa crescita intorno al 20% annuo, importante ma comunque più bassa rispetto agli anni precedenti per motivi geopolitici, economici e inflattivi che hanno portato i prezzi, soprattutto degli alberghi, ad aumentare in maniera importante”.
“In generale – prosegue – abbiamo un forte trend sulla primavera e l’estate. Le destinazioni più ricercate sono quelle classiche come Roma e Firenze, città che hanno un brand forte anche all’estero. La domanda verso queste città è molto forte, soprattutto all’inizio di agosto, mentre per quanto riguarda città come Capri, il Salento, le Cinque Terre, abbiamo dei picchi di domanda tra agosto e settembre. Per questa estate, i turisti indiani hanno prenotato mediamente con 120-130 giorni di anticipo e faranno di Milano Malpensa il principale scalo italiano, nonché di Milano la top destination italiana in assoluto. Tra i vettori preferiti Emirates, Air India and Etihad Airways”.
Prepararsi ai grandi flussi
Per Andrea Tucci, Director Aviation Business Development di Sea, “il turismo non è un problema per l’India, sta a noi organizzarci bene per accogliere tutti questi grandi flussi. Gli studi convergono sul fatto che il turismo indiano si svilupperà in crescendo da qua al 2030. Per demografia, sviluppo economico e tasso di crescita supererà probabilmente il mercato cinese. Un quinto della popolazione mondiale sotto i 25 anni, abita India. Questo vi fa capire come, nei prossimi 10 anni, si debba puntare verso questi consumatori”.
“Questi numeri, purtroppo – aggiunge Tucci -, non si accompagnano parimenti allo stesso tasso di sviluppo dei rapporti aeronautici tra i due Paesi e il numero di voli. Se questi tassi crescono a double digit, dal 2016 fino a oggi il numero di voli diretti dall’India ai Paesi in Europa sono cresciuti solamente del 14%. Se uno dei fattori abilitanti per portare i passeggeri sono gli aerei, è chiaro che questo è un problema. E, aggiungo, l’altra criticità sono i visti, perché le procedure sono molto lente. Per quanto riguarda Milano, è la piattaforma di ingresso dal punto di vista aereo, con voli diretti giornalieri con l’India. Oltre a questo, ci sono i vettori del Golfo che distribuiscono tramite i loro hub. Nel futuro ci aspettiamo che il bilaterale, che regola l’accessibilità aerea tra l’India e l’Italia, possa svilupparsi ancora di più”.
Cambiamento in atto
Per quanto riguarda il profilo del turista indiano, si registra un cambiamento in atto avviato nel 2017 e che la pandemia non ha arrestato. Mentre in passato erano protagoniste le famiglie e i gruppi, oggi si osserva una crescente presenza di coppie e di giovani: nel 2023, i viaggiatori tra i 25 e i 34 anni hanno rappresentato il 38,6%. Le coppie tendono a prolungare il loro soggiorno rispetto ad altre tipologie di viaggiatori, rimanendo in struttura mediamente tra i 3,6 e i 4,3 giorni.
Attrazione lusso
I numeri, secondo la ricerca, certificano che il turista indiano si sta affermando come nuovo protagonista del lusso in Italia.
Lo conferma Denise Bolandrina. Marketing Manager Global Blue: “Lo shopping Tax Free rappresenta una componente fondamentale dell’esperienza di viaggio anche per i turisti indiani. Gli “other”, tra i quali gli indiani appunto, sono oggi la prima voce nel tax free shopping in Italia con il 31%. L’India nel 2019 pesava 0,82, oggi 1,46%, quindi è quasi raddoppiata. Per noi è una nazionalità completamente nuova, con caratteristiche culturali molto definite, importanti e da scoprire in termini di comportamento. Sono shopper molto demanding anche per un acquisto semplice. Le generazioni più giovani rappresentano il 64% degli shopper ma hanno comunque una capacità di spesa non lontana dalla Gen X, quella che spende di più. Quindi, sicuramente ci troviamo di fronte a un potenziale enorme”.
Tra le destinazioni preferite per i loro acquisti Tax Free, oltre il 70% dei volumi si realizza su due mete specifiche: Milano (39% nel 2023, in crescita rispetto al 36% del pre-pandemia) e gli outlet, che costituiscono un vero e proprio target di riferimento, con un contributo del 33% alla spesa Tax Free complessiva (20 punti percentuali in più rispetto al dato medio).
Experience e formazione
“La predilezione dei visitatori dall’India per i villaggi dello shopping di lusso, dove è possibile coniugare shopping, e ospitalità, si riflette nel caso di Fidenza Village, parte di The Bicester Collection – afferma Edoardo Vittucci, Business Director Fidenza Village -. Qui i dati confermano i trend positivi evidenziati dallo studio, frutto della crescita della classe media: +123% le visite rispetto al 2019. Oltre la metà degli shopper sono Millennial (57%) e l’82% di loro è un visitatore che giunge per la prima volta al Villaggio. Questo incremento è accompagnato da una crescita del loro potere d’acquisto: +23% nella spesa media rispetto al 2019. Per questi motivi, lavoriamo molto in sinergia con i brand per offrire experience mirate, come per esempio il food, e garantire la migliore formazione ai nostri personal shopper”.
P.O.
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