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La Regione vara il “mutuo sostenibile”, un provvedimento che
aumenta le possibilità di accedere a una casa e cambia l’approccio
nei confronti dell’edilizia agevolata. Non verranno più erogati
agli aventi diritto 15mila euro a fondo perduto per l’acquisto di
un appartamento, come si faceva finora, ma verrà concesso un mutuo
agevolato di 100mila euro all’1% di interesse.

La Giunta Regionale del Lazio ha approvato una delibera, proposta
dall’assessore alle politiche della Casa Mario Di Carlo, che
aumenta le possibilità di accesso all’alloggio: in sostanza la
Regione non erogherà più agli aventi diritto i 15mila euro a fondo
perduto per l’acquisto di un appartamento, come ha fatto fino ad
ora, ma concederà un mutuo agevolato di 100 mila euro all’1%
d’interesse.

Il provvedimento è destinato a persone con un limite di reddito di
47mila euro lordi l’anno e prevede un “mutuo a canone
sostenibile”.

Il provvedimento prende origine nel 2004, con il bando regionale
355 che prevedeva una graduatoria di 5.700 famiglie che avevano
diritto ad una casa di edilizia agevolata. Il bando, però, non era
mai stato finalizzato: “Poiché si trattava di un programma
straordinario di edilizia residenziale pubblica per gli affitti –
ha spiegato il vicepresidente Esterino Montino – le banche, pur con
il contributo da parte delle Regione per l’abbassamento del tasso
d’interesse, non erogavano i finanziamenti agli imprenditori o alle
cooperative poiché non potevano accendere l’ipoteca sull’immobile.
E tutto si fermava davanti a questo ostacolo. Ora l’abbiamo
superato”.

Il bando, oggi, mette in programma 4.500 nuove case in affitto
permanente, oltre a 10.500 alloggi in edilizia agevolata a Roma, e
6.000 nel resto del Lazio. “Ho fatto di tutto per sboccarlo – ha
detto l’assessore Mario Di Carlo – non accettavo che il sistema
creditizio si rifiutasse di erogare i fondi per la costruzione di
queste case”; per far ripartire il bando si è introdotta al suo
interno la possibilità di riscatto per gli inquilini, una forma
intermedia tra affitto e proprietà: chi lo desidera può acquistare
l’immobile che gli viene assegnato, chi non vuole rimane in
affitto.

In caso di mancato acquisto, “al suo posto acquista la Regione
attraverso l’Ater – spiega ancora Di Carlo – e questo consente alle
banche di avere tutte le garanzie per erogare i mutui ai
costruttori i quali, una volta realizzate le case, non sono legati
a questo investimento per trent’anni perché devono ricevere gli
affitti ma incassano il pagamento totale e possono investire
altrove».

Il meccanismo prevede che attraverso Sviluppo Lazio vengano
attivate le garanzie verso gli istituti di credito che erogano il
mutuo per la costruzione degli alloggi. La Regione garantisce le
banche per gli inquilini, prima affittuari poi potenziali
acquirenti, e questo sblocca il fondo di 500 milioni di euro
stanziati.

a cura di www.regione.lazio.it

© Riproduzione riservata

 

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