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A oltre sei mesi dalla «inaspettata sorpresa» che ha visto le sorelle Jolanda e Ada Vecchietti lasciare in eredità il proprio patrimonio immobiliare alla Fondazione Crosina Sartori Cloch, il direttore Mauro Rampinelli ancora non si spiega come mai le benefattrici abbiano scelto proprio il suo ente per il loro testamento. «Non mi risulta nessun collegamento con la Fondazione – spiega Rampinelli –. Una cosa però è certa: siamo onorati che, pur non conoscendoci direttamente, le sorelle Vecchietti abbiano riconosciuto la credibilità della Fondazione e lavoreremo per accrescerne ancor di più la reputazione». Come? Utilizzando il ricavato della vendita all’asta della villa estiva a Malé delle sorelle Vecchietti (i cui genitori avevano origini solandre) per la costruzione di un nuovo edificio da dedicare all’edilizia residenziale pubblica. Ieri alle 12, alla scadenza per la presentazione delle offerte, si erano fatti avanti solo due coniugi e così nel pomeriggio la villa, con annessi rimessa, prati e arativo, è stata aggiudicata per 480 mila euro. Una cifra che andrà spartita tra la Fondazione Crosina (a cui spettano i due terzi del ricavato, pari alla quota delle sorelle Jolanda e Ada) e la Fondazione Ugo Silvestri (a cui la terza sorella, Lidia Vecchietti, ha donato la propria parte di patrimonio immobiliare, e a cui andrà un terzo del ricavato dall’asta di ieri, lunedì 8 luglio). Si tratta di una cifra che la Fondazione Crosina impiegherà nella costruzione di una nuova palazzina in via Gramsci a Trento, accanto all’edificio al civico 36 già di sua proprietà. Parliamo di un progetto da oltre otto milioni di euro che permetterà di ricavare 36 nuovi alloggi su quattro piani, di cui 16 monolocali, 16 bilocali e quattro trilocali. «Investire nella costruzione di nuovi edifici dedicati all’edilizia residenziale pubblica è uno dei nostri obiettivi – spiega il direttore Rampinelli –. Questo progetto ci permetterà sicuramente di far fronte almeno in parte alla penuria di immobili in città: all’ultimo bando pubblico abbiamo ricevuto 116 domande a fronte di otto alloggi disponibili». Numeri che Rampinelli definisce da record, ovviamente in negativo. «Non mi era mai successo di ricevere così tante richieste – prosegue il direttore della Fondazione –. In passato il record era di 80 domande. Sempre più persone non riescono a permettersi un alloggio sul libero mercato e si tratta di una situazione che ora colpisce anche tanti nuclei con due stipendi». Il progetto attualmente è in fase preliminare e l’obiettivo è arrivare entro fine anno alla progettazione definitiva per poi ottenere la concessione edilizia per poter costruire.  Quello di via Gramsci non è però l’unico progetto che vedrà la luce anche grazie alle sorelle Vecchietti. Queste ultime hanno infatti lasciato in eredità alle due fondazioni anche la loro abitazione in via Zara 30 a Trento, una palazzina di quattro piani attualmente inutilizzata e in questo caso completamente da ristrutturare. La Fondazione Crosina ne è da poco divenuta proprietaria unica avendo acquisito il terzo donato da Lidia Vecchietti alla Fondazione Silvestri. In questo caso, però, il futuro della palazzina è ancora tutto da decidere. «Il Consiglio d’amministrazione dovrà stabilire nei prossimi mesi se destinare l’immobile a progetti sociali o se metterlo a rendita – conclude Rampinelli –. Anche in questo secondo caso, ovviamente, il ricavato sarebbe comunque destinato a fini sociali. Come Fondazione non riceviamo alcun contributo pubblico, per cui queste donazioni sono per noi preziosissime per portare avanti i progetti a cui lavoriamo».

 

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