MESTRE – Coraggio, visione e innovazione, fortissimo legame col territorio e grande attenzione alle persone, il cuore pulsante di questi dieci campioni del Nordest, piccole e medie imprese familiari vincenti per Intesa Sanpaolo ma, soprattutto, per i mercati. Impegnate da anni con grande successo in un contesto complicato dove, secondo l’ufficio studi del gruppo bancario sta tornando un po’ più di sereno grazie anche ad altri due possibili tagli dei tassi Bce in autunno. «Sono tutte aziende con progetti particolari, attente alla sostenibilità e al rapporto col territorio, impegnate in prima linea nella internazionalizzazione», spiega Anna Roscio, executive director sales & marketing imprese di Intesa a Mestre, nell’auditorium del museo M9, per la settima tappa del programma “Imprese Vincenti” selezionate dalla direzione regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia guidata da Francesca Nieddu: «Un esempio per le tante altre aziende italiane».
«Imprese e imprenditori che hanno grandi valori ma anche capacità di innovare insieme a un saper fare artigiano», commenta Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, che ha moderato l’incontro di ieri. «Le capacità e i talenti che si trovano dalle nostre parti difficilmente ci sono all’estero» osserva Massimo Calzavara, dell’impresa omonima di Basiliano (Udine) conosciuta in tutto il mondo per le sue infrastrutture di telecomunicazioni che coniugano architettura e design italiano: «E credo che aziende familiari come la nostra siano l’ideale per sviluppare le competenze dei nostri giovani». Ma c’è anche tanta voglia di crescere. «Abbiamo sempre puntato sulla tecnologia nel nostro campo, quello del trattamento dei rifiuti – dice Cristiano Cesaro dell’azienda di Eraclea (Venezia) che realizza macchine e impianti anche per la produzione di biometano – e c’è molto da fare all’estero, soprattutto negli Usa». Chi invece ha saputo innovarsi in un mestiere tradizionale come quello del commercio è la Colognese di Montebelluna, che ha sfruttato anche l’ecommerce per fare un balzo da 1 a 77 milioni di fatturato in 9 anni. «E ora apriamo anche all’estero, a Zagabria», rivela Paolo Colognese Zoppas. Poi c’è chi è fresco di quotazione, come la I.Co.P. di Basiliano (Udine), boutique dell’ingegneria del sottosuolo attiva nei settori delle fondazioni speciali, dei microtunnel e delle opere marittime come quelle per il porto di Trieste, 350 addetti, sedi in 17 Paesi del mondo. «Siamo stati la prima società Benefit nel nostro settore, la Borsa per noi è un passo ulteriore – rivela il direttore finanziario dell’azienda della famiglia Petrucco, Paolo Copetti – dall’Ipo contiamo di raccogliere 30 milioni per nuovo sviluppo». Già perché un’altra caratteristica di questi campioni del Nordest d’impresa è quella di voler crescere, di cercare sempre nuove strade di sviluppo: «Vogliamo acquisire nuove società, piccole aziende di filiera dalla grande professionalità che non vogliamo venga dispersa», spiega Gabriele Maria Dal Ben, che a 20 anni ha fondato l’azienda di San Stino di Livenza (Venezia) che fa componenti meccanici per diversi settori industriali, compresi i reattori nucleari a fusione e telescopi da 4,5 metri che ha come primo comandamento l’attenzione ai suoi lavoratori con bonus per i figli, palestra, mensa: «Il loro benessere per noi è fondamentale».
CRESCITA
Già, perché come dice Bruno Vianello, il fondatore della trevigiana Texa, «il nostro petrolio sono le persone, in azienda devono sentirsi a casa». E anche un po’ padroni, come in Regalgrid Europe, azienda innovativa che ha sviluppato un sistema gestionale avanzato delle energie rinnovabili: «Il 10% del nostro capitale è loro, vogliamo aiutare i nostri giovani dipendenti a ragionare da imprenditori – osserva Elisa Baccini, dg e cofondatrice della società trevigiana: «Anni fa abbiamo avuto la visione di come poteva diventare il mercato dell’energia, abbiamo sviluppato nostri logaritmi e ora siamo all’avanguardia».
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