Informazioni parziali, rendicontazione incompleta, omissione di dettagli fondamentali. Così i cittadini rischiano di trovarsi a mal partito per l’esecuzione dei lavori e anche davanti alla legge. L’allarme, in relazione al superbonus 110, lo lancia il Movimento Consumatori Toscana.
Situazioni incerte
“Da tempo riceviamo problematiche per la ristrutturazione dei fabbricati. Riscontriamo che nella maggior parte dei casi le aziende non hanno rilasciato ai clienti la documentazione completa degli interventi, limitandosi invece a rilasciare soltanto il certificato di efficienza energetica. La cosa più preoccupante è che i cittadini non hanno ben compreso che con il superbonus 110 i primi a garantire la corretta effettuazione sono proprio loro e non lo Stato, come si è fatto credere sin da subito. Non conoscendo direttamente i costi sostenuti per ogni singolo intervento realizzato nel singolo fabbricato, i cittadini si sono esposti a situazioni incerte. Basti pensare, fra i tanti casi a noi arrivati, che per una villetta bifamiliare sono stati dichiarati oltre 700.000 euro di contributo per il 110. Vien da sé che con tali somme si sarebbe potuto creare ex novo un nuovo appartamento di classe A, mentre nonostante l’impiego di somme che riteniamo sproporzionate, a oggi ha una classificazione energetica di classe D”.
Muffa e valore degli immobili
“Un’altra questione gravissima è rappresentata dal fatto che i cittadini non hanno le schede dei materiali impiegati durante i lavori, oltre alla mancata consegna delle modulistiche di garanzia dei prodotti installati. Qualcuno, ad esempio, non ha né l’asseverazione iniziale né l’asseverazione del direttore ai lavori. Altra cosa che desta perplessità sono le molte ristrutturazioni effettuate con cappotti senza installare però alcuna macchina per il circuito forzato dell’aria: quindi si sono già verificati casi in cui la muffa ha iniziato ad invadere gli interni alterando la salubrità degli ambienti. Saranno, e sono purtroppo, molti i casi in cui i cittadini avranno contezza che la loro casa è stato oggetto di grosse speculazioni da parte delle aziende e che queste case nel prossimo futuro saranno deprezzate”.
Un caso arriva in tribunale
“Noi chiediamo che i Comuni intervengano con controlli da parte dei loro uffici per correre ai ripari. Il problema gravissimo è che si venga a conoscenza di vere e proprie truffe nei confronti dei cittadini, senza contare l’eventuale problema di inquinamento causato dall’impiego di prodotti non proprio di origine naturale, adoperati nei lavori effettuati. Un caso fra i tanti, proveniente del Valdarno aretino, verrà trattato dal nostro legale, Alberto Polverini, che difenderà tutti i componenti della famiglia che hanno citato l’impresa a causa dei lavori mal eseguiti con prodotti non certificati. Fra le richieste spiccano i danni conseguenti al ridotto godimento dell’immobile di proprietà dei committenti, i danni derivanti dal ritardo nell’adempimento e le spese sopportate dai committenti. Seguirà, inoltre, vista l’enorme cifra richiesta per gli interventi, che appare sproporzionata, anche un esposto alla Guardia di Finanza per danno erariale”.
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