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15 Luglio

11:05
2024


da Redazione
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Si è appena conclusa – domenica 14 luglio – la fase di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia. E già si ragiona sul possibile raddoppio della tassa da 5 a 10 euro.

Mentre per il resto dell’anno in corso non sarà più necessario dotarsi di Qr code e pagare il contributo di accesso per visitare la città nel weekend tra le 8.30 e le 16, il Comune farà il bilancio di questi mesi e metterà a punto le novità per il 2025. Tra queste, appunto, l’idea di raddoppiare il ticket per chi prenota last minute.

Prima di tutto, però, come spiega il Corriere del Veneto, vanno analizzati i dati dei 29 giorni di test. Il bilancio parziale indica incassi sopra le aspettative – quasi 2,2 milioni contro i 700mila euro inseriti a bilancio – nella fase di sperimentazione partita il 25 aprile dedicata ai cosiddetti daytripper. Quasi 438mila persone hanno versato il contributo di ingresso per la visita in giornata della città.

Se il test di imporre la prenotazione abbia funzionato è ancora da stabilire. «L’obiettivo è rendere la città vivibile – ribadisce il sindaco Luigi Brugnaro – La maggior parte della gente ha capito che vogliamo proteggere Venezia. È una misura correggibile, però sembra che non abbia dato particolari svantaggi. Nessuno nasconde i problemi e le difficoltà, ma un passo alla volta ce la faremo».

Alla luce dei dati raccolti, il Comune proverà a definire la “soglia limite” invocata dai residenti, ovvero un tetto massimo di visitatori. Ma il sindaco chiarisce che una volta raggiunto il numero, non ci sarà un blocco agli ingressi: «Venezia sarà sempre aperta, chi si registrerà online o all’arrivo semplicemente dovrà versare 10 e non 5 euro. La giunta sta anche ragionando su un sistema di prenotazione con scontistica come già funziona per parcheggi, mezzi pubblici e musei».

Intanto, sono continuate le proteste pacate dei contrari al provvedimento. I “No Ticket” sostengono che la tassa «è un fallimento, non limita i flussi turistici, non migliora la vita dei residenti e viola il diritto alla libera circolazione e alla privacy». La registrazione dei dati online, i sensori, le telecamere, il controllo delle celle dei cellulari danno la sensazione di essere «tutti schedati».

Sabato, i contrari al contributo si sono dati appuntamento al 21 settembre: c’è l’ipotesi di lanciare un referendum sul ticket prima della stagione 2025.

 

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