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ecco a quanti anni si va in pensione nel 2025 #finsubito prestito immediato


L’approvazione della Manovra 2025 ha chiarito una volta per tutte quale sarà la sorte delle pensioni 2025, opzioni anticipate comprese. Il Governo ha definitivamente chiuso il cerchio sulla Legge Fornero e ha messo un punto sulle pensioni anticipate in scadenza a fine 2024, riconfermandole.

Poche o quasi nulle sono le modifiche introdotte dalla nuova Legge di Bilancio su come e quando andare in pensione il prossimo anno. Il motivo va ricercato nelle limitate risorse a disposizioni dell’Esecutivo per poter mettere in atto dei cambiamenti che certamente avrebbero richiesto un esborso monetario impegnativo. Scansato il pericolo di un innalzamento dell’età pensionabile, ora la domanda del momento è una sola: a quanti anni si va in pensione nel 2025

Ovviamente, il quesito riguarda anche le opzioni studiate per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro (Quota 41, Opzione Donna, Quota 103, Ape Sociale, etc.) già in vigore e riconfermate anche il prossimo anno.

Andiamo subito a vedere cosa ha decretato la Manovra in merito all’età anagrafica e contributiva per l’accesso a tali formule e alle varie categorie di pensione di vecchiaia. Prima, però, vi lasciamo al video YouTube di Fanpage.it sulla conferenza stampa del Ministro Giorgetti di presentazione della nuova Legge di Bilancio.

 

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Pensione 2025, cosa cambia il prossimo anno

Prima di andare a vedere nel dettaglio ogni singola opzione di pensionamento confermata dalla Legge di Bilancio, e come si andrà in pensione nel 2025, è necessario fare una premessa: la Manovra 2025 non ha introdotto novità significative al riguardo. Il provvedimento ha solo riconfermato le diverse pensioni anticipate già in vigore, Quota 103, Opzione Donna, Ape Sociale, senza esprimersi sulla Legge Fornero.

Insomma, tutto rimane immutato. Anche la questione “aumento dell’età pensionabile” è rimandata a dopo il 2025. Più nel dettaglio, il prossimo anno si andrà in pensione con gli stessi requisiti anagrafici e contributivi in vigore fino al 31 dicembre 2024.

Di seguito una breve panoramica delle opzioni di pensionamento attive dal prossimo anno.

Pensioni di vecchiaia 2025, tutte le opzioni possibili

Nel 2025 si potrà accedere alla pensione di vecchiaia in diversi modi. Ogni opzione confermata per il prossimo anno varia in base alla categoria di lavoratori interessati e dell’età anagrafica e contributiva richiesta.  

L’accesso alla pensione di vecchiaia standard è garantito con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi (15 anni per chi rientra nelle deroghe Amato). La situazione cambia per i lavoratori definiti “gravosi”. Chi rientra in questa categoria va in pensione nel 2025 con un’età anagrafica di 66 anni e 7 mesi, avendo maturato almeno 30 anni di contributi.

Esiste anche l’opzione per chi ha maturato tutti i contributi dopo il 1996, che permette il riconoscimento della pensione di vecchia 2025 a 71 anni con almeno 5 anni di contributi. Infine, chi ha una riduzione della capacità lavorativa di almeno l’80% può accedere alla pensione di vecchiaia compiuti i 61 (uomini) o a 56 anni di età (donne), con 20 anni di contributi.

Pensioni anticipate 2025, 

Le pensioni anticipate 2025 consentono di andare in pensione prima dell’età standard, così come lo è stato nel 2024. Anche il prossimo anno gli uomini possono ritirarsi dal lavoro compiuti i 42 anni di età e con 10 mesi di contributi. Per le donne è invece richiesta un’età anagrafica di 41 anni e contributiva di 10 mesi

Inoltre, chi ha contributi maturati dopo il 1996 può accedere alla pensione anticipata dal prossimo anno a 64 anni, ma l’importo deve essere almeno pari a tre volte l’Assegno sociale, con riduzioni per le donne con figli a carico (2,8 volte per le lavoratrici con 1 figlio – 2,6 volte per quelle con almeno 2 bambini).

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Quota 41, Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103: a quanti anni si va in pensione nel 2025

Passiamo alle tante discusse formule di pensione anticipata 2025 fortunatamente confermate dalla Manovra. Partiamo da Quota 41: l’opzione è accessibile dal prossimo anno con 41 anni di contributi, di cui almeno 12 versati prima del compimento dei 19 anni. Tale misura è rivolta esclusivamente ai disoccupati, gli invalidi almeno al 74%, i caregiver o a chi svolge lavori usuranti e gravosi, fatta eccezione dei lavoratori che hanno maturato tutti i contributi dopo il 1996.

Anche i requisiti per accedere ad Opzione Donna rimangono inalterati nel 2025, rispetto all’anno in corso. L’accesso al tale pensione anticipata è riservato alle lavoratrici licenziate da grandi aziende, donne invalide almeno al 74%, caregiver che hanno compiuto i 61 anni di età, con una riduzione di un anno (60 anni) per chi ha un figlio e di due (59 anni) per le madri di almeno due bambini. L’età contributiva necessaria è di almeno 35 anni.

Opzione Donna prevede un ricalcolo della pensione interamente contributivo, come per Quota 103 (la pensione anticipata accessibile dal 2025 con 62 anni di età e 41 anni di contributi). Tale sistema contributivo potrebbe influire sull’importo dell’assegno facendolo diminuire.

Con Ape Sociale si va invece in pensione nel 2025 con almeno 63 anni e 5 mesi di età e un periodo contributivo che oscilla tra i 30 ai 36 anni, tenuto conto della categoria di appartenenza. Anche per il prossimo anno tale pensione anticipata è riservata agli invalidi (almeno al 74%), i disoccupati, i caregiver e i lavoratori con mansioni gravose.

Quota 97,6 e Isopensione 

Terminiamo la nostra disamina sulle formule di pensione attive nel 2025, occupandoci di Quota 97,6 e dell’Isopensione. La prima misura è riservata esclusivamente ai lavoratori usuranti. La somma tra età anagrafica e anni di contributi deve raggiungere almeno 97,6 per ottenerne il riconoscimento nel 2025. L’età minima richiesta è 61 anni e 7 mesi, mentre gli anni contributivi devono essere almeno 35.

Al contrario, l’Isopensione permette di accedere alla pensione 2025 già a 60 anni, con almeno 13 anni di contributi. Tale opzione è disponibile per i lavoratori di aziende con 15 o più dipendenti. In questo caso, le spese del pensionamento anticipato sono coperte per intero dall’azienda.



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