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Partiamo dalla fine di una giornata densa di dolore, ma anche di fatti perché i morti di Scampìa e i tanti sfollati della Vela celeste meritano giustizia e risposte.

Il sindaco Gaetano Manfredi dopo i funerali è corso a Roma dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci che «Ringraziamo per la disponibilità dimostrata nell’individuare misure normative e finanziarie utili alla gestione degli sfollati delle Vele. Solo con la massima collaborazione istituzionale si possono trovare soluzioni immediate e a medio-lungo termine per gli abitanti delle Vele in attesa del completamento del cantiere per la realizzazione dei nuovi alloggi» racconta Manfredi. Che incassa dall’esecutivo nazionale ancora una volta il pieno sostegno. Dunque, oltre al milione messo in campo dal Comune ci saranno finanziamenti e norme ad hoc per Scampìa.

La notizia arriva tra gli sfollati – e tra chi ha occupato l’università – a tarda sera scalfendo un po’ quel muro di diffidenza che nell’ultima settimana sembrava diventare sempre più spesso. Da Roma confermano che a Scampìa nessuno verrà abbandonato. Perché dal ministero spiegano «che l’obiettivo è trovare con urgenza una soluzione per la temporanea sistemazione dei nuclei familiari che hanno dovuto lasciare l’immobile di Scampìa». Al vertice, oltre al ministro e al sindaco erano presenti il capo dipartimento Fabio Ciciliano, il prefetto di Napoli Michele di Bari, rappresentanti della Regione quali il capo della Protezione civile Italo Giulivo e il capo di gabinetto Almerina Bove. Con Musumeci rappresentanti del ministero dell’Interno. Un vertice nel quale Manfredi ha confermato «l’apertura del cantiere per la realizzazione del plesso che dovrà ospitare le famiglie sfollate», cantiere che dovrebbe completare i lavori entro il 2026. Mentre «la Regione Campania ha dato disponibilità a farsi carico di eventuali oneri, qualora si dovesse definire l’intesa con il governo nazionale sui Fondi di coesione».

Accordo che sembra ormai prossimo. Il modello che si vuole mettere in campo per accelerare al massimo il rientro delle famiglie in alloggi congrui è quello di Caivano. Ciciliano ritiene che questa esperienza maturata in un’area altrettanto complessa e difficile come quella di Caivano». Quindi non si esclude l’ipotesi commissario. Parola al ministro: «Occorre trovare una ragionevole soluzione per gli sfollati sia dal punto di vista normativo che finanziario. E la troveremo in brevissimo tempo, con il contributo di tutte le Istituzioni». Sulle soluzioni normative trapela poco o nulla del resto la situazione degli occupanti delle case di Scampìa – che sono tutte del Comune – è al vaglio anche dell’Autorità giudiziaria per verificare che tutti gli sfollati abbiano i requisiti giusti.

Riavvolgiamo il nastro di un lunedì listato a lutto e torniamo alle 9 del mattino quando lo stesso Manfredi arriva a Scampìa – nella piazza Giovanni Paolo II – dove si sono celebrati i funerali delle tre vittime. È qui che il sindaco mette le cose in chiaro e dà la prima notizia: «Dobbiamo valutare se c’è la possibilità del rientro di alcune famiglie nelle Vele. È possibile che alcuni non possano rientrare. È chiaro che dobbiamo pensare ad una prospettiva che sia di medio periodo, in attesa di una sistemazione definitiva nelle case. Abbiamo stanziato fine a fine anno un milione, se serve ci sarà uno stanziamento successivo». Cosa significa? «Noi seguiamo le regole della Protezione civile, che vengono utilizzate in tutta Italia, quindi a seconda del nucleo familiare e la composizione della presenza di anziani e bambini oppure di persone con disabilità si varia, nel caso di un singolo, da 400 euro o nel caso di una famiglia più articolata, da 900 euro». Manfredi chiarisce un altro aspetto: «Per quanto riguarda la Vela rossa stiamo facendo una valutazione molto dettagliata delle condizioni di sicurezza e in conseguenza del risultato che avremo, decideremo. Stiamo raccogliendo anche le disponibilità delle sistemazioni alberghiere in maniera tale che poi ci sarà una scelta da parte delle famiglie. Il contributo di autonoma sistemazione non è un contributo all’affitto. Significa che anche la sistemazione presso parenti o famiglie che hanno la disponibilità di accogliere queste persone è compatibile». Quindi il bubbone dell’occupazione dell’università: «Questa situazione va risolta il più presto possibile».

Infine il tema degli aventi diritto a nuove case e al sostegno economico: «Abbiamo una ricognizione dettagliata e ufficiale di chi abita nelle tre Vele che è stata fatta insieme alle varie Istituzioni con un tavolo in Prefettura agli inizi del 2023, quindi abbiamo una certezza di chi sono gli aventi diritto». Alla domanda del perché sulla mancata esecuzione delle ordinanze di sgombero, Manfredi è netto: «Bisogna chiederlo a chi c’era nel 2015».



 

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