Avrebbe fatto carte false e fatturato lavori mai realizzati per ottenere dalle banche un credito d’imposta per quasi due milioni di euro. La guardia di finanza ha arrestato e messo ai domiciliari un professionista palermitano, Pietro Cutrona, 53 anni, al termine di un’indagine su alcune operazioni relative agli incentivi statali previsti con il Superbonus 110% e Sismabonus 110%. Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto per l’uomo, indagato per truffa ai danni dello Stato, un sequestro preventivo di crediti per 1,66 milioni di euro e un sequestro per equivalente pari a 1,02 milioni di euro.
Le indagini delle “fiamme gialle” della Tenenza di Carini, coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido, sono state avviate dopo la denuncia presentata da un cittadino che aveva incaricato il professionista, e la sua Ctr Building e Workshop srls, di realizzare alcuni lavori con il 110%. “Le opere commissionate – si legge in una nota – sono state solo avviate per poi essere bruscamente sospese, così come accertato per almeno altri sei immobili ubicati in localitĂ , anche turistiche, tra le province di Palermo e Trapani, i cui lavori erano stati affidati al medesimo professionista”.
In queste operazioni, come ricostruito dai militari grazie all’analisi di dati e documenti acquisiti tramite uffici pubblici e banche, il professionista indagato avrebbe giocato piĂą ruoli e, tramite due societĂ , avrebbe rivestito le qualifiche di ingegnere progettista e direttore dei lavori ma anche di general contractor in maniera tale da potere acquisire crediti e ottenere pagamenti. “Una volta ottenuto l’incarico – spiegano ancora dal Comando provinciale – l’indagato ha affidato i lavori a una ditta di costruzioni a lui stesso riconducibile e proposto ai clienti di avvalersi delle misure agevolative volute dal legislatore per l’efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico”.
Dopo aver avviato le “ristrutturazioni” e presentato negli uffici tutta la documentazione necessaria l’indagato, attraverso false asseverazioni degli stati di avanzamento lavori, avrebbe attestato all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e agli uffici fiscali di aver maturato un credito d’imposta che ha poi incassato presso gli istituti bancari. “Per generare i crediti di imposta – sottolineano dalla guardia di finanza – ha emesso, tramite le ditte di costruzioni a lui riconducibili e come professionista, fatture per operazione insistenti con il fine di creare la documentazione necessaria a evadere esso stesso le imposte, indirizzate agli ignari clienti”.
Per completare l’opera avrebbe utilizzato i crediti inesistenti per compensare debiti di imposta da lui stesso maturati con la sua attività di impresa compilando con dati falsi i modelli di pagamento delle imposte. Con l’ordinanza del gip è stato infine disposto il sequestro di 7 unità immobiliari, 7 automezzi, quote societarie e altre disponibilità finanziarie a lui riconducibili.
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