Di Nicoletta Toselli
Roma, 15 novembre – Le Pro Loco italiane, autentiche custodi di cultura, tradizioni e sviluppo territoriale, si confermano protagoniste nella promozione del turismo sostenibile e nella valorizzazione delle eccellenze locali. Un’indagine condotta dal Censis per l’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) rivela che oltre 9 italiani su 10 ritengono fondamentale il loro ruolo nella conservazione delle tradizioni e nella promozione del territorio. Da domani fino a domenica 17 novembre, le oltre 6.400 Pro Loco italiane si riuniranno a Roma, presso l’Ergife Palace Hotel, per l’Assemblea Nazionale UNPLI, un’occasione per delineare strategie e affrontare le sfide future.
Le Pro Loco rappresentano un pilastro dell’ecosistema culturale e turistico italiano, con oltre 500 mila volontari che dedicano complessivamente 25 milioni di ore all’anno per organizzare attività ed eventi. Questi sforzi hanno un impatto significativo: generano un indotto economico stimato tra 3 e 4 miliardi di euro all’anno, di cui il 70% deriva da iniziative autofinanziate. Nonostante le difficoltà della pandemia, le Pro Loco hanno continuato a crescere, aggiungendo 100 nuove associazioni negli ultimi quattro anni.
“Le Pro Loco rappresentano un motore economico e sociale per l’Italia, capaci di sostenere le comunità e contrastare fenomeni come lo spopolamento dei borghi”, afferma Antonino La Spina, presidente UNPLI. “Il nostro lavoro garantisce un contributo tangibile al territorio e un supporto fondamentale all’economia locale.”
Le Pro Loco organizzano ogni anno oltre 110 mila eventi in tutta Italia, attraggono circa 88 milioni di partecipanti, di cui quasi 10 milioni provenienti da altre regioni e quasi 2 milioni dall’estero. Tra le manifestazioni, le sagre costituiscono il fiore all’occhiello, contribuendo a un indotto economico di 2,1 miliardi di euro, con 700 milioni di spesa diretta sostenuta in collaborazione con amministrazioni pubbliche e associazioni.
Inoltre, le Pro Loco promuovono un modello di turismo sostenibile e inclusivo, operando prevalentemente in territori lontani dai flussi di massa. Secondo una ricerca del Centro Studi Sintesi CGIA di Mestre, l’87% delle associazioni è attivo in aree meno frequentate dal turismo tradizionale, favorendo un approccio slow e accessibile. Il 94% delle Pro Loco presta particolare attenzione all’accessibilità, rendendo eventi e spazi fruibili per persone con disabilità.
Oltre a essere promotrici di eventi enogastronomici e culturali, le Pro Loco svolgono un ruolo chiave nella tutela del patrimonio culturale immateriale e nella gestione di siti storici e naturalistici. Il 70% delle associazioni è impegnato in iniziative legate a parchi naturali e beni culturali, mentre l’80% promuove prodotti tipici a marchio DOP, IGP, DOC e DOCG.
Il cuore pulsante delle Pro Loco è rappresentato dai volontari, con un forte coinvolgimento di anziani, custodi delle tradizioni locali, e giovani, che grazie al Servizio Civile Universale possono contribuire alla promozione del territorio. Negli ultimi 20 anni, l’UNPLI ha formato oltre 30.000 giovani, offrendo loro opportunità di crescita personale e professionale.
Le Pro Loco si distinguono per la loro capacità di autofinanziarsi, coprendo oltre la metà dei costi operativi attraverso risorse proprie e contributi privati, con solo il 27% derivante da fondi pubblici. Questo modello garantisce continuità e flessibilità, rispondendo in modo efficace alle esigenze delle comunità locali.
L’Assemblea Nazionale UNPLI a Roma sarà un momento cruciale per riaffermare il ruolo strategico delle Pro Loco e sollecitare maggiore attenzione da parte delle istituzioni, garantendo così un futuro di crescita e valorizzazione per i territori italiani.
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