Il Decreto firmato dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha introdotto nuove disposizioni operative per l’accesso al Fondo Indigenti 2024, destinato a sostenere i nuclei familiari con redditi più bassi nel contesto degli interventi di riqualificazione energetica agevolati dal Superbonus.
Queste disposizioni sanciscono l’ultimo intervento normativo volto a garantire la continuità degli incentivi per il Superbonus, adattandoli al nuovo contesto economico e fiscale in cui si trova il Paese, con particolare attenzione ai nuclei familiari meno abbienti.
L’intervento mira a mitigare gli effetti della riduzione delle aliquote di detrazione fiscale per gli interventi di efficientamento energetico, passate dal 110% o 90% (a seconda dei casi) al 70% a partire dal 2024. Il fondo indigenti per il Superbonus 2024 dispone di una dotazione finanziaria pari a 16,4 milioni di euro, somma residua del fondo stanziato per l’anno precedente
Decreto per il fondo indigenti: destinatari e requisiti di accesso
L’accesso al contributo sarà riservato ai contribuenti che rispettino specifici requisiti di reddito e di avanzamento lavori. In particolare, i soggetti interessati dovranno avere un reddito di riferimento, determinato attraverso i coefficienti del quoziente familiare introdotto dal Decreto Aiuti-quater (Dl 176/2022), non superiore a 15.000 euro.
Inoltre, gli interventi edilizi dovranno aver raggiunto un avanzamento lavori pari almeno al 60% entro il 31 dicembre 2023, come certificato da apposita asseverazione e già oggetto di opzione per lo sconto in fattura.
Scadenze e modalità di presentazione della domanda
Le domande per accedere al Fondo Indigenti dovranno essere presentate entro il 31 ottobre 2024. Il contributo sarà calcolato sulla base delle spese agevolabili sostenute o imputate al richiedente nel caso di interventi condominiali, con un tetto massimo di 96.000 euro. Saranno ammissibili al contributo solo le spese per le quali sono stati effettuati bonifici tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024. Ogni soggetto potrà presentare una sola richiesta di contributo, limitata a una singola unità immobiliare.
Successivamente alla pubblicazione del Decreto Ministeriale, l’Agenzia delle Entrate sarà tenuta ad adottare un ulteriore provvedimento entro 60 giorni, che specificherà le modalità operative e le istruzioni tecniche per la presentazione delle domande. È previsto che la domanda venga inoltrata esclusivamente in modalità telematica, anche attraverso l’assistenza di intermediari abilitati, utilizzando il servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia.
Settore edilizio: previsioni nere per il futuro
A luglio l’indice PMI del settore edilizio italiano è sceso ulteriormente in territorio di contrazione, passando da 46.0 a 45.0, il livello più basso degli ultimi due anni. Questo calo riflette un indebolimento della domanda, accentuato dalla fine del Superbonus, che aveva temporaneamente sostenuto il mercato.
Jonas Feldhusen, Junior Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha commentato: “Dopo la fine dello schema del Superbonus, la situazione del settore edile italiano è critica“. Feldhusen ha inoltre avvertito che “eventuali nuovi tagli dei tassi di interesse da parte della BCE a settembre non determineranno un incentivo significativo“, prevedendo un prolungamento del periodo di contrazione.
Nonostante la debolezza del PMI, la produzione del settore è cresciuta nei primi cinque mesi del 2023, ma Flavio Monosilio, direttore del centro studi dell’Ance, ha avvisato che “nella seconda metà dell’anno assisteremo ad una frenata brusca“. Gli investimenti potrebbero contrarsi del 7,4% su base annua, con conseguenze dirette sull’occupazione: “Ogni miliardo di investimenti mancati comporta la perdita di 13-15 mila posti di lavoro“.
In vista della manovra di bilancio 2025, l’Ance chiede interventi urgenti per sostenere il settore, sottolineando l’importanza di “un normale svolgimento degli investimenti in opere pubbliche” e di “un sistema di incentivazione stabile ed efficace” per evitare un ulteriore deterioramento del mercato edilizio.
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