PAVIA – Il 1° luglio 2025 segnerà l’introduzione della tassa di soggiorno a Pavia. L’iniziativa, già presente in numerosi capoluoghi lombardi, riguarderà tutte le strutture ricettive, dagli alberghi agli affitti brevi, e punta a generare risorse utili per lo sviluppo turistico e il miglioramento urbano. Il percorso verso l’attuazione è iniziato con un incontro tra rappresentanti comunali e associazioni di categoria, volto a definire regole e modalità operative condivise.
L’importo previsto varierà tra due e cinque euro, applicato separatamente dal costo del pernottamento e versato direttamente al Comune. La tassa sarà modulata in base alla tipologia della struttura ricettiva e alla durata del soggiorno, in linea con quanto avviene in città come Como, Cremona, Mantova e Varese.
Il processo prevede la definizione di un regolamento comunale, che sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale. Il testo includerà esenzioni specifiche, ad esempio per i parenti di pazienti ricoverati o per studenti universitari impegnati in esami. La normativa prenderà spunto dai modelli già applicati in altri capoluoghi lombardi, adattandoli alle caratteristiche del territorio pavese.
La fase gestionale rappresenta un elemento centrale. La tassa interesserà agriturismi, bed & breakfast e proprietari di affitti brevi, che costituiscono una parte rilevante dell’offerta locale. Saranno predisposte linee guida per supportare i gestori nell’applicazione corretta, con attenzione agli aspetti tecnici come i versamenti nei pagamenti digitali. Gli investimenti previsti includeranno anche la valorizzazione della segnaletica e dei luoghi di interesse, al fine di rendere Pavia più attrattiva.
Giovanni Merlino, presidente di Federalberghi, commenta con una punta di rassegnazione: «Una tassa in più è sempre una tassa in più, ma se questa è la decisione dell’amministrazione comunale non potremo fare altro che adeguarci. Anche perché è in vigore in tutti i principali capoluoghi di provincia della Lombardia».
Merlino sottolinea inoltre la necessità di affrontare alcuni aspetti pratici. «Dovremo discutere di alcune questioni tecniche, ad esempio della modalità di versamento quando i clienti pagano con la carta di credito o anche di altre questioni più tecniche. Cercheremo la soluzione migliore nell’interesse di tutti».
Il confronto tra amministrazione e associazioni di categoria proseguirà nelle prossime settimane, con l’intenzione di costruire un sistema di regole chiaro e condiviso. La tassa, già annunciata in campagna elettorale dal sindaco Michele Lissia, si propone come un tassello fondamentale per finanziare progetti che rafforzino l’identità turistica di Pavia e migliorino l’esperienza di chi visita la città.
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