La Parama srl, specializzata nella vendita on-line di prodotti di arredo e sanitari per il bagno, è al 22esimo posto della classifica delle aziende in crescita stilata dal Sole 24Ore e prima nel settore della vendita digitale
Prima azienda pugliese nella classifica «leader della crescita 2025» stilata da il Sole 24 Ore, la Parama srl (Paramashop, il sito web) è la realtà italiana del settore e-commerce che migliora più velocemente. Nella graduatoria del quotidiano economico è 22esima tra tutte le aziende in crescita a livello nazionale e prima nel settore della vendita digitale. La seconda dello stesso settore è ferma al 113esimo posto.
Nata nel 2020 a Nardò dall’idea di due ragazzi poco più che trentenni, Matteo Papadia e Giulio Ramundo, oggi Parama si trova ad affrontare la difficoltà di ampliare l’organico con profili specializzati.
Papadia, di cosa si occupa Parama?
«Lavoriamo su tutto quello che riguarda il bagno, dal box doccia al piatto doccia, passando dai mobili più adatti da inserire in quell’ambiente. Basta entrare nel nostro sito, si trovano tutti i pezzi per arredare secondo gusto l’intero spazio. L’idea è nata dopo aver condotto uno studio di settore approfondito. Abbiamo capito che la zona di una casa che viene più spesso rinnovata è proprio il bagno».
Perché a distanza di quattro anni dall’apertura si è presentato il problema della ricerca di nuove figure professionali?
«Noi siamo partiti facendo pieno affidamento sulle risorse del territorio. Siamo 26 oggi, il più grande ha 36 anni. E fino a questo momento abbiamo assunto solo neolaureati in arrivo dall’università del Salento, i ragazzi li abbiamo formati noi. Oggi però per ampliare il raggio della nostra azienda dobbiamo per forza cercare profili specializzati in alcuni settori, come la vendita, la logistica e lo sviluppo del sito web».
Cosa intende con specializzati?
«Tra il 2023 e il 2024 abbiamo avuto un incremento di crescita quasi del 200%. Per evitare che il settore collassi abbiamo bisogno di risorse con un bagaglio professionale già rodato. Per quanto riguarda l’ufficio acquisti abbiamo necessità di poter contare su un lavoratore che abbia esperienza con l’estero e sia in grado di portare avanti una trattativa con un cliente straniero, è necessario che si conoscano bene le lingue. Magari più di una. Non basta la certificazione di lingua o l’inglese scolastico. Discorso simile per la logistica, serve esperienza che vada oltre la gestione del magazzino. Esistono oggi sistemi informatici che si utilizzano nel settore, per noi è il fulcro dell’azienda. Basti pensare che oggi, dopo la guerra, un prodotto che arriva dalla Cina ci mette cinque mesi ad arrivare, non più due. Abbiamo necessità di avere un profilo esperto, che sia in grado di garantirci un magazzino in grado di soddisfare le richieste, ordinando per tempo i nuovi pezzi per evitare che i clienti rimangano vittime di lunghissimi tempi di attesa».
Spesso questo tema si scontra con un’offerta salariale molto bassa.
«Noi siamo un’azienda 2.0, conosciamo il momento storico e il dibattito sui salari. Dal nostro punto di vista, le risorse che cerchiamo possono solo portare solo un valore aggiunto. Non è un problema arrivare a pagare fino a tremila euro un neoassunto a fronte di specifiche competenze tecniche, per noi rappresenta comunque una risorsa che ci può garantire un margine di crescita. Nel Nord Italia di queste figure professionali se ne trovano molte, qui no. Il nostro obiettivo è offrire un canale di rientro ai nostri conterranei che magari sono migrati verso Nord, il discorso vale allo stesso modo per chi dal Nord vuole spostarsi in Salento. Ci piacerebbe rappresentare un punto di approdo per chi vuole fare il percorso inverso».
C’è soddisfazione per il fatto di essere in una delle classifiche più prestigiose del Sole 24 ore?
«Tantissima. Siamo partiti da uno scantinato, poi abbiamo preso uno spazio di mille metri quadrati a Galatina. Oggi siamo in un magazzino da 10mila metri quadri in cui abbiamo ricavato anche uno spazio espositivo per chi vuole vedere gli oggetti dal vivo. Il primo anno abbiamo fatto 200mila euro di fatturato, il secondo anno 5 milioni. Il 2023 lo abbiamo chiuso a 6 milioni, mentre il 2024 saremo a 10 milioni. Siamo tra i primi nei motori di ricerca nazionali per prodotti da bagno, pur dovendo convivere con i problemi di chi si occupa della logistica in Salento. Oltre Deghi al mezzogiorno nessuno riesce a fare quello che facciamo noi, rimane il piacere di confrontarsi con un colosso di queste dimensioni. Sul web ad oggi siamo l’azienda più concorrenziale del paese».
Qual è il vostro target di riferimento?
«Abbiamo lavorato sui costi rivolgendoci agli under 40 o a chi sta pensando di fare qualche intervento sulla seconda casa. Ovviamente i prodotti sono validi per tutti, però riusciamo ad essere un posto in cui design e costi si incontrano diventando accessibili anche per chi non ha grandi disponibilità economiche».
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