Il settore edile veneto sta attraversando una fase di trasformazione. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, il numero di società di capitali nel settore delle costruzioni è in crescita, mentre l’accesso al credito per le imprese sta calando. Stefano Baraldo, consigliere provinciale con delega alla Viabilità, ha dichiarato che il cantiere del ponte sulla roggia Contarina, lungo la SP 27, sta rispettando il cronoprogramma previsto. Tuttavia, il settore è ora alle prese con scadenze cruciali: il 2030 per migliorare la performance energetica degli edifici non residenziali del 16% e il 2033 per quelli residenziali con un incremento del 26%.
Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, sottolinea che nonostante l’importanza di questi investimenti, non ci sono al momento segnali di nuove agevolazioni fiscali per le famiglie. “Con l’avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo, è improbabile che vengano previsti molti sostegni. Se l’Europa richiede queste scadenze, deve garantire l’attuazione del Green Deal, magari seguendo l’esempio del NextGenerationEU”, afferma Boschetto.
Thomas Fantin, neopresidente della Federazione Edilizia di Confartigianato Imprese Veneto, esprime preoccupazione per il futuro del settore. “C’è un po’ di incertezza tra gli addetti ai lavori. Le commesse non mancano, ma si attende di capire se arriveranno ulteriori bonus o agevolazioni. Temiamo che il mercato possa subire uno stallo”, commenta Fantin.
Nel primo semestre del 2024, il numero delle imprese edili è leggermente aumentato, con una crescita dello 0,3% rispetto al 2023, raggiungendo 62.026 unità. Tuttavia, il trend di crescita è rallentato rispetto agli anni precedenti, principalmente a causa del boom del Superbonus. Giovanni Lovato, vicepresidente della Federazione Edilizia di Confartigianato Imprese Veneto, evidenzia che “il rallentamento è fisiologico, ma il problema della carenza di manodopera e la mancanza di passaggio generazionale continuano a rappresentare sfide significative. L’edilizia moderna richiede sempre più competenze e apparecchiature, con un aumento delle incombenze burocratiche”.
Inoltre, nel primo semestre del 2024, si è registrato un incremento delle società di capitali (+3,3% del totale e +4,6% tra le aziende artigiane), mentre le società individuali e di persone sono in calo. Tuttavia, l’accesso al credito per le imprese edili è diminuito del 10,3% nei primi cinque mesi del 2024 rispetto all’anno precedente, superando la media nazionale dell’8,1%.
Fantin sottolinea l’importanza di semplificare le procedure burocratiche per facilitare il lavoro delle piccole aziende e migliorare l’accesso al credito. “Ci stiamo battendo per ottenere una semplificazione delle procedure e per includere nel contratto collettivo una certificazione sui lavori effettuati, come avviene per idraulici ed elettricisti, a garanzia del committente e della qualità delle opere”, afferma Fantin.
Infine, i dati sulla manodopera mostrano un incremento del 6,3% nel settore delle costruzioni rispetto al 2020, ma solo un modesto aumento dell’1,2% per l’artigianato. La carenza di manodopera è evidente, con il 68,8% delle entrate previste nel 2023 risultate difficili da reperire. “Dobbiamo affrontare urgentemente la carenza di manodopera, investendo maggiormente nella formazione e cercando nuove formule per attrarre i giovani nel settore”, conclude Fantin.
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