Gli avvocati hanno concordato con la procura anche la confisca di 400 mila euro. Nella stessa inchiesta hanno già patteggiato l’ex governatore della Liguria Giovanni Toti e l’ex presidente del porto di Genova Paolo Signorini
Anche Aldo Spinelli chiude con il patteggiamento la sua posizione nell’inchiesta di Genova che a maggio ha squassato la Regione Liguria con l’arreso ai domiciliari dello stesso imprenditore portuale, ma soprattutto quello dell’allora governatore Giovanni Toti che è stato costretto alle dimissioni. Tre anni e due mesi di reclusione per corruzione è l’accordo che i legali di Spinelli hanno chiuso con i pm guidati dal procuratore Nicola Piacente e che, nel giro di una paio di settimane, dovrà essere valutato da un giudice prima di diventare efficace.
Nei giorni scorsi avevano patteggiato anche Toti, a due anni ed un mese sostituiti con 1.500 ore da destinare a lavori socialmente utili, e l’ex presidente dell’ Autorità portuale Paolo Signorini, a tre anni e 5 mesi.
Con il patteggiamento di Aldo Spinelli si chiude in poco più di quattro mesi, tempo record per la giustizia italiana, il procedimento giudiziario esploso il 7 maggio scorso con gli arresti di Toti, Spinelli e Signorini e con altre misure per alcuni dei circa 30 indagati. I patteggiamenti rientrano nel filone principale dell’inchiesta (un secondo è ancora in fase di indagini) per corruzione e finanziamento illecito dei partiti che ha portato al giudizio immediato per i tre principali indagati con un processo già fissato per il 5 novembre, che però ora salta definitivamente si il giudice vidimerà i patteggiamenti.
Le accuse contestate a Spinelli sono di corruzione per aver pagato con 74 mila euro, tra il 2021 ed il 2023, i favori che ha ricevuto da Toti il quale, facendo pressione su Signorini, gli avrebbe garantito un iter privilegiato in alcune pratiche portuali, come la ormai famosa proroga di 30 anni della concessione dell’area Rinfuse. Soldi versati da Spinelli ai comitati elettorali di Toti rispettando formalmente la legge sul finanziamento dei partiti ma sotto ai quali, ha sostenuto l’accusa, vi erano accordi corruttivi che hanno permesso all’imprenditore di ottenere pratiche alle quali aveva comunque diritto (corruzione impropria). Spinelli ha anche patteggiato per aver corrotto direttamente Signorini con regali e benefit per un valore di 400 mila euro, tra cui 22 fine settimane a Montecarlo tutto a sue spese, comprese le giocate al casinò.
Fino all’ultimo (il termine scadeva oggi) l’84enne re della logistica portuale genovese re ha voluto riflettere se patteggiare o meno. «Avremmo voluto affrontare il dibattimento certi di dimostrare nei fatti l’innocenza di Aldo Spinelli, ma la prospettiva di affrontare, peraltro come unico imputato, un processo che si sarebbe protratto per anni, su consiglio dei difensori, ha fatto prevalere la volontà primaria del nostro assistito di preservare le aziende e la famiglia dal danno mediatico che ne sarebbe derivato», dichiarano i suoi legali, gli avvocati Alessandro Vaccaro ed Andrea Vernazza.
Per questo, «seppur a malincuore, Aldo Spinelli ha deciso di accettare la proposta di patteggiamento della Procura che, nel contempo, riconosce che tutte le pratiche amministrative oggetto del procedimento penale siano state corrette e legittime, nel rispetto dell’interesse pubblico».
Il patteggiamento prevede anche la confisca di 400 mila euro oltre all’interdizione temporanea dai pubblici uffici e il divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione. Spinelli, come Toti, che si vedrà scomputare dalla pena finale i tre mesi che ha ha già trascorso ai domiciliari, potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali.
16 settembre 2024 ( modifica il 16 settembre 2024 | 13:24)
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