L’AQUILA – Metodo classico e metodo Martinotti, affinamenti più e meno lunghi, vitigni autoctoni e internazionali. E poi chi spumantizza da sempre e chi invece ha iniziato solo da qualche vendemmia, le piccole aziende familiari e i grandi colossi cooperativi.
La seconda edizione di Abruzzo in Bolla, appena andata in archivio all’Aquila, restituisce una fotografia ancora più ricca del mondo della spumantistica regionale, alla quale quest’anno si è aggiunto un fitto programma di talk e masterclass che ha proiettato l’evento sul panorama nazionale grazie a ospiti autorevoli da ogni parte d’Italia, a partire da alcune delle aree che hanno contribuito a scrivere la storia delle bollicine italiane come Alta Langa e Prosecco.
Ci sono il Pecorino spumantizzato di San Lorenzo, la storica azienda di Castilenti (Teramo) che utilizza il metodo Martinotti con il quale produce anche un blend di Montepulciano d’Abruzzo e Cabernet Sauvignon, i due metodo Charmat e il metodo classico 32 mesi sui lieviti e due sboccature di Biagi, cantina di Colonnella (Teramo), il metodo classico da uve Montonico di Ciccone, micro azienda di Bisenti (Teramo).
E ancora, la storica azienda Faraone di Giulianova (Teramo), la prima in Abruzzo a spumantizzare, che ha portato il suo metodo classico prodotto con uve Passerina, Vin.co. di Ortona (Chieti), la prima cantina abruzzese nata esclusivamente per spumantizzare che ha portato i suoi spumanti Trabocco Abruzzo Doc, metodo Martinotti realizzati solo con vitigni autoctoni.
Sono tornati ad Abruzzo in Bolla anche Legonziano, di Lanciano (Chieti), che da oltre vent’anni produce spumanti da uve autoctoni e che ha portato sia il suo metodo classico sia il suo spumante Charmat, e Citra di Ortona (Chieti) con la linea Aurea Stelle e lo spumante Trabocco Abruzzo Doc.
Tra le aziende new entry, invece, ci sono il Montepulciano d’Abruzzo spumantizzato in rosa de La Quercia di Morro d’Oro (Teramo), che utilizza il metodo Martinotti con il quale produce anche un blend sempre di autoctoni, gli spumanti metodo classico di Fausto Zazzara, la piccola cantina diffusa di Tocco da Casauria (Pescara), che ha portato i suoi prodotti realizzati con uve Pecorino, Passerina e Chardonnay, e le bollicine di Vigna di More, che a Goriano Valli (L’Aquila) spumantizza Kerner, Pinot Nero e Chardonnay, tutti con metodo classico.
E ancora, Tenuta Ulisse che insieme ai suoi ultimi nati, due vini frizzanti, ha portato due spumanti metodo Charmat, uno a base Pecorino e uno a base Merlot, Collefrisio, la cantina di Frisa (Chieti) che si è presentata con il suo metodo classico che produce con Pinot nero al 100 per cento e la Passerina metodo Martinotti, Dora Sarchese di Ortona (Chieti), che ha iniziato a spumantizzare Cococciola nel 1991 e ha portato sia i suoi due metodo classico sia il metodo italiano sotto il neonato marchio Trabocco.
Hanno aderito per la prima volta anche Cantina Tollo e Feudo Antico, la prima con tre spumanti a base di Pecorino, Passerina e Pinot Nero, e la seconda con Passerina e Pecorino metodo italiano e un metodo classico 100% Chardonnay, Poderi Costantini di Città Sant’Angelo (Pescara) che produce spumanti con Montepulciano e Pecorino, entrambi metodo Martinotti, e Nododivino, di Ortona, con due metodo classico.
Tra le aziende presenti ad Abruzzo in Bolla anche Cantina Frentana, Centorame, Contesa, Piandimare, Casal Thaulero, Vignamadre Famiglia Di Carlo. E nel corner collettivo c’erano i prodotti anche di D’Alesio, Illuminati, Di Ubaldo e Cioti.
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