Bergamo, il legale degli alluvionati del Morla: «Prima delle ruspe, fare il quadro della rete idrica» #finsubitoagevolazioni

A Ponteranica e lungo la Greenway, all’altezza di via Maironi da Ponte, nel letto del Morla le prime ruspe sono comparse lunedì. E un terzo cantiere sarà anche lungo il torrente Nesa ad Alzano, per eseguire gli interventi di somma urgenza disposti dalla Regione Lombardia attraverso l’Utr, l’Ufficio territoriale regionale. Si raccolgono i detriti lasciati dal nubifragio e vengono rimossi dall’alveo per cercare di evitare disastri da nuove piene. Un’operazione di messa in sicurezza che, paradossalmente, potrebbe però inficiare una valutazione più puntuale delle condizioni in cui versavano i luoghi intorno ai quali il Morla è esondato.

«Presenteremo un’istanza per chiedere che possa essere “fotografato” lo stato della rete idrica, visto che con gli interventi di pulizia e di ripristino in corso si rischia di modificarne l’aspetto», spiega l’avvocato Benedetto Maria Bonomo, che ha già depositato in Procura un esposto a carico di ignoti con le denunce raccolte tra i residenti di via Baioni. Qui (ma pure in via Maironi da Ponte, al confine con il civico 34) la furia del Morla ha sfondato un muro costruito sull’argine a protezione delle abitazioni. L’esposto chiede di far luce su quanto successo, partendo dal presupposto che, pur avendo piovuto molto, quello del 9 settembre non sia stato un evento straordinario in sé, bensì per la portata dei danni.
«In passato c’erano stati altri nubifragi, ma nulla di paragonabile — riflette il legale —. Vogliamo capire se ci siano state omissioni, condotte o abusi che possano aver impedito il normale deflusso dell’acqua, favorendo questo disastro». Che assume la portata di un evento catastrofico da 29,5 milioni di euro in danni stimati da cittadini e imprese, cui si somma il milione e 700 mila di oneri che pesano direttamente sul bilancio comunale.

Al Comune e, più in generale alle istituzioni, si rivolge un’altra iniziativa messa in campo da chi abita in via Baioni. Una raccolta firme, per la bonifica dei corsi d’acqua e la costruzione di argini antiallagamenti dove sono crollati, o dove mancano. Solo online, la sottoscrizione ha raccolto finora più di 400 firme. 

E mentre i segni del fango sono ancora nitidi, al «patto di collaborazione» tra Comune e banche (Intesa Sanpaolo, Bper, Banco Bpm-Agos e le Bcc Milano, Bergamasca e Orobica, Treviglio e Oglio e Serio) si affianca Confcommercio. «Grazie alla collaborazione con il nostro Consorzio fidi, Fogalco, abbiamo attivato le procedure per dare un sostegno a tutti coloro che ne avranno bisogno», spiega il presidente Giovanni Zambonelli. L’iniziativa è rivolta alle attività del terziario e prevede finanziamenti fino a 20 mila euro, con una durata massima di 60 mesi, alla quale viene riconosciuto un contributo a fondo perduto pari al 10% dell’importo finanziato. Per coloro che «hanno subito danni dall’esondazione perdendo merci e attrezzature», aggiunge Cristian Botti, presidente di Fogalco. Il tutto per un plafond di 20 milioni. Lo stesso importo stanziato da Banco Bpm per finanziamenti a condizioni di favore.

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